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GLI EFFETTI DELLO SGUARDO

di Antonio Bigliardi, Mikhael Aivanhov, Giovanni Paolo II

 

Gli occhi dello Spirito Santo

hanno potere di sguardo su tutta la creazione

e tutto ciò che contiene.

 

Lucie Piazzo

 

Ascolta il canto della Natura, osserva il volto della Vita.

Attraverso le porte della luce e gli specchi dell’anima, ovvero degli occhi, veri proiettori spirituali, riceviamo e ammiriamo la benefica potenza del volto solare che s’irradia luminosa ed entra in noi veicolando una particolare forma di libertà sotto forma di splendenti  e nutrienti raggi di vita, i quali arrivano in profondità provocando spesso degli starnuti, motivati come una reazione di difesa, ma che sono al contempo una grande liberazione.

La luce permette la visione e l’attività dello sguardo, è l’elemento illuminante che feconda le distanze, noi osserviamo in realtà grazie all’Amore.

Sì, è l’Amore, quello che entra ed esce dai tuoi occhi lucidi bagnandoli di lacrime salate come l’acqua del mare, quello che si proietta nel firmamento dipingendo costellazioni nella volta del cielo.

Prima  di intraprendere lo studio riguardante gli effetti dello sguardo è bene ricordare che gli occhi ci possono rivelare l’intera nostra costituzione fisica e animica con formazioni irregolari disposte in forma circolare e radiale, possono cioè diventare delle mappe di lettura e delle chiavi di consultazione estremamente valide e affidabili poiché tutte le terminazioni nervose sono in sintesi presenti.

La pupilla quindi è il centro dell’occhio (porta della luce), ci evidenzia il plesso solare e ci mostra anche il centro dell’uomo e il riflesso della sua anima, il cuore iniziatico che ci collega al cuore dell’universo, al cuore di Dio.

Normalmente la pupilla pulsa lentamente e armoniosamente, come il sole ed il cuore, allargandosi e restringendosi ritmicamente con un movimento molto calmo, che assomiglia al lento fluire dell’onda marina sulla spiaggia nelle ore di maggiore equilibrio cioè all’alba che si apre all’immensità con i raggi ultravioletti e al tramonto che si chiude sulla terra con i raggi infrarossi. Quando questo movimento diventa impetuoso si definisce hippus e indica disturbi psichici così come la diversa ampiezza pupillare tra i due occhi chiamata anisocoria, oppure l’ovalizzazione, l’appiattimento, le varie deformazioni e lo spostamento dal centro. L’allargamento della pupilla chiamato anche midriasi oltre ad essere ottenuto dal passaggio ad una luce più soffusa, è indice di apertura e disponibilità interiore. Il restringimento della pupilla chiamato anche miosi oltre ad essere ottenuto dal passaggio ad una luce più intensa, è indice di chiusura e indisponibilità interiore «la lucerna del corpo è l’occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce. Matteo 6,22».

 

Lo sguardo

 

Il nostro sguardo si irradia sull’acqua e la penetra…

 

Romolo Mantovani

 

Le parole seguenti di Mikhael Aivanhov sono importantissime e molto significative in merito allo sguardo: Gli occhi ci permettono di percepire la luce, i colori e le forme, così come le orecchie ci permettono di udire i suoni. Si tratta infatti di organi passivi. A differenza degli orecchi, gli occhi possono diventare anche emissivi, attivi, poiché mediante il suo sguardo l’uomo parla, suggerisce, influenza e comanda. Ed è per questo che possiamo includere lo sguardo nella categoria dei gesti e, come i gesti, anche lo sguardo deve essere controllato ed educato per generare soltanto effetti benefici.

Come prima regola da osservare, non si deve mai fissare insistentemente lo sguardo su una persona per imporsi a essa: non se ne ha il diritto. Ma non va bene nemmeno guardarla passivamente, con occhi inespressivi, perché si sentirebbe smagnetizzata e vampirizzata. Infatti, il vampirismo esiste sotto molteplici forme: i gesti, le parole, lo sguardo... Certe persone sono talmente sviluppate nel loro vampirismo, consapevole o inconsapevole che, mediante il loro sguardo, assorbono tutta la vostra vitalità. Spesso ho avuto occasione di fare questa constatazione. Ci sono persone delle quali non mi piace incontrare lo sguardo, perché paralizzano le mie energie; sento una specie di torpore che mi pervade e non posso far nulla per loro. Mentre altri, che hanno uno sguardo vivo, guardandomi mi danno qualche cosa, e in questo caso posso dar loro molto di più.

Si deve pensare a osservare e a controllare l’espressione dei propri occhi chiedendosi: «Sto dando, oppure sto piuttosto prendendo?» Va bene dare e non vi è nulla di male nel prendere qualcosa in cambio, in quanto l’importante è proprio fare degli scambi. Viene voglia di abbandonare colui che continua soltanto a prendere, in quanto è come un ladro, mentre si rimane attratti da coloro che sanno dare e irradiare, poiché in questo modo praticano la più alta magia.

Dovete quindi guardare gli altri con amore, ma senza insistenza, proprio per lasciarli liberi. Non tentate di obbligarli a rispondere ai vostri sguardi e a manifestarsi secondo i vostri desideri. Colui che riceve in questo modo la proiezione della vostra volontà si sente importunato, violentato; comunque nulla può forzarlo ad aprirsi a voi, anzi, rimarrà insensibile a tutte le vostre manovre. Il segreto per conquistare gli altri consiste nell’emanare amore disinteressato, che non tenta mai di impadronirsi dell’anima o del cuore degli altri con la violenza.

Gli astrologi vi diranno che le persone hanno questo o quel tipo di sguardo secondo il pianeta che domina nel loro tema. Se si tratta della luna, hanno uno sguardo vago e sognatore e sono sempre fra le nuvole. Se è Mercurio, i loro occhi frugano dappertutto e a volte scoprono... anche ciò che si trova nelle vostre tasche! I Venusiani vi mandano uno sguardo languido e vi lanciano delle occhiate per attirarvi. Marte vi fissa con un’aria di sfida, come per dire: «Attenzione, sono pronto a lottare contro di te!» Giove vi avvolge in uno sguardo protettore che significa: «Conta su di me, io posso aiutarti poiché conosco dei personaggi importanti ai quali parlerò dite.» Lo sguardo di Saturno è pieno di sospetto, che vi esamina con sfiducia, poiché crede sempre che vogliate nuocergli. Il Sole invece vi guarda apertamente e con grande chiarezza.

Come dobbiamo dunque guardare? In nessun caso alla maniera di Saturno, che lancia degli sguardi sospettosi. Certamente obietterete che, se non ci si fida, ci si farà ingannare e derubare. Vero, ma se rimanete eternamente diffidenti e sospettosi, creerete negli altri lo stesso stato d’animo e l’esistenza non sarà più vivibile.

Generalmente, quando la gente si incontra per la strada o altrove si guarda con indifferenza, con occhio da estraneo o perfino da nemico. A meno che non abbiano interesse ad attirare l’attenzione di qualcuno, non pensano minimamente a scambiarsi qualche sguardo di bontà e di luce, che potrebbe esser loro di aiuto. Infatti, quando qualcuno è in preda al dubbio, al dolore, alla disperazione, avete la possibilità di dargli coraggio grazie al vostro sguardo. Dovunque, per la strada, in treno, in autobus, nel metrò, vi trovate a contatto con molte persone che potreste aiutare inviando loro degli sguardi buoni e dei pensieri positivi per sostenerle. Al momento non si renderanno certamente conto di ciò che state facendo per loro, ma la loro anima e le entità spirituali che li abitano sapranno ricevere ciò che inviate loro, e loro stessi si troveranno in uno stato migliore.

A volte improvvisamente vi sentite felice, dilatato, senza saperne il perché. La cosa è molto semplice. Non vi è mai capitato di camminare per la strada e di incontrare qualcuno che vi è piaciuto molto e al quale avete inviato rapidamente un pensiero, un sentimento di amore sincero? Quella persona forse non vi ha nemmeno visto, ma ha ricevuto ciò che le avete mandato, e senza dubbio si sarà sentita arricchita. Ebbene, quando vi sentite improvvisamente felici, ciò dipende certamente da un abitante del mondo invisibile che, passandovi accanto, vi ha lanciato un raggio d’amore che ha raggiunto il vostro cuore.

Infatti, nel mondo invisibile ci sono degli esseri che vi vogliono bene e, quando vi incontrano, gettano su di voi uno sguardo buono. Tuttavia è possibile anche che incontriate un nemico, e allora vi sentite istantaneamente offeso o mortificato. Dovunque sulla terra tantissime persone si incontrano, si mescolano e, al loro passaggio, fanno degli scambi fra loro. La stessa cosa accade nel mondo invisibile: anche là ci muoviamo fra una moltitudine di esseri; gli uni ci inviano onde benefiche e gli altri onde nocive, ed è così che si spiegano molti dei nostri stati d’animo. La potenza dello sguardo è immensa e può succedere che certe persone si ammalino proprio perché, nel mondo visibile o in quello invisibile, certi esseri che non amavano hanno gettato su di loro un’occhiata malevole.

Noi dobbiamo comportarci in modo da non gettare mai uno sguardo cattivo su nessuno. Sulla terra, gli esseri umani si fulminano in continuità con i loro sguardi ostili. Ringraziate del fatto che sulla terra le leggi sono meno severe che nel Regno di Dio, poiché gli abitanti del Regno di Dio che si permettessero di lanciare uno sguardo ostile verrebbero immediatamente cacciati, e dovrebbero scendere ed errare nei mondi inferiori. Certamente noi tutti siamo stati mandati sulla terra per aver lanciato almeno uno sguardo cattivo! Ci è stata chiusa la porta del Paradiso e siamo capitati in un luogo dove questi errori vengono commessi quotidianamente. Infatti, la guerra è una delle conseguenze degli sguardi che gli esseri umani non smettono mai di gettarsi l’un l’altro.

Ci si deve avvicinare agli esseri umani soltanto per inviare loro sguardi d’amore spirituale, come il sole che, guardandoci ogni giorno, ci invia onde vivificanti. Il sole è un’immagine di Dio, la più bella, la più sublime. Ogni giorno dobbiamo presentarci dinnanzi a Dio per contemplarlo e per cercare di attirare un suo sguardo. Un solo sguardo di Dio può trasformarci e non lo dimenticheremo per tutta l’eternità! Ecco perché dobbiamo compiere continui sforzi per avvicinarci a Dio, fino a ottenere che getti un suo sguardo su di noi.

La vita spirituale comincia con l’educazione dello sguardo. Naturalmente la parola sguardo è simbolica. Tutto può essere espresso con questo termine. Lo sguardo è una proiezione di forze e di energie benefiche o malefiche, tenebrose o luminose. L’astrologia ha compreso molto bene l’importanza dello sguardo. Studiatela e capirete che si esprime interamente mediante lo sguardo: un pianeta in un tema getta degli sguardi cattivi a un altro, e ciò crea per la persona determinate condizioni difficili, dalle quali potrà uscire soltanto superando gravi difficoltà; infatti, gli «sguardi» così gettati dagli astri si cristallizzano sul piano fisico e, dato che il piano fisico offre una forte resistenza, non si può facilmente modificarlo.

Per neutralizzare le cattive influenze dei pianeti dobbiamo cominciare a imparare a gettare noi stessi degli sguardi buoni a tutta la creazione, alle pietre, alle piante, alle stelle... Così facendo, sarà il Cielo stesso che ci invierà degli sguardi favorevoli, e soltanto quegli sguardi buoni potranno neutralizzare tutto ciò che abbiamo ricevuto dai nostri nemici dei piani fisico, astrale e mentale durante tutte le nostre incarnazioni.

Lo sguardo è il punto di partenza di tantissime cose nella vita! L’amore, l’odio e gli incidenti iniziano dallo sguardo. Un uomo vede una donna, getta su di lei un certo sguardo ed ella si innamora di lui; la concatenazione di tutti gli avvenimenti che si susseguono proviene da un’occhiata. Alla stessa stregua, colui che lancia uno sguardo cattivo mette in moto una serie di disordini e di conflitti.

Approfondite questo problema nella vostra vita familiare, nella vita sociale, e vedrete che molte cose dipendono dal modo in cui gli esseri umani si guardano l’un l’altro. Guardarsi richiede tutta una scienza; non si è ancora studiata a sufficienza l’influenza dello sguardo sul destino dell’uomo. Non dite che si tratta di un particolare privo di importanza. Tutto è contenuto nello sguardo, in quanto rappresenta la sintesi dell’essere, e per di più imprime un sigillo dovunque si posa.

Per cambiare lo sguardo si deve cambiare tutta la propria esistenza, il proprio modo di pensare, di sentire e di agire, poiché attraverso lo sguardo si manifestano il carattere e il temperamento di un essere, le sue qualità e i suoi difetti, che si riversano sulle creature e sugli oggetti lasciandovi un’impronta. Lo sguardo è della più grande importanza, ed è questa la ragione per cui l’astrologia non si sbaglia definendo l’oroscopo di un uomo come la sintesi degli sguardi che i pianeti si sono lanciati al momento della sua nascita.

Quando siete in collera con qualcuno, avete la tendenza a gettargli degli sguardi cattivi. Fate attenzione, non dovete mai lanciare degli sguardi ostili; in quei momenti, piuttosto chiudete gli occhi e trasformate l’energia che agisce in voi. Se lanciate degli sguardi cattivi proiettate una forza che, a vostra insaputa, si mette all’opera, ma che un giorno ritornerà per agire contro di voi.

Fate attenzione anche a non tenere mai per troppo tempo lo sguardo rivolto verso il basso, poiché in questo modo vi colleghereste con le forze sotterranee. Di tanto in tanto alzate gli occhi verso il cielo, per distaccarvi. Certo, non si deve nemmeno guardare sempre per aria. E quando state parlando con qualcuno guardandolo, non abbassate di colpo il vostro sguardo verso il pavimento; non sarebbe una buona cosa. E quando volete sapere che cosa stia facendo qualcuno che vi sta accanto, orientate la testa verso di lui; non accontentatevi di lanciargli un’occhiata di sbieco. Sarebbe un gesto a dimostrazione che mancate di franchezza. Durante una conversazione non si deve nemmeno nascondere gli occhi, poiché questo gesto porrebbe una barriera fra il mondo esteriore e lo sguardo interiore.

Verrà il giorno in cui gli esseri umani si guarderanno come li guarda Dio. Non nutriranno più cattivi pensieri l’uno contro l’altro, e ognuno esprimerà liberamente il suo amore tramite i suoi occhi e il suo sorriso. Lo sguardo è il linguaggio di Dio. Dio e gli angeli si esprimono attraverso lo sguardo. In Cielo nessuno ha tempo di fermarsi per parlarvi: gli angeli percorrono lo spazio a una velocità vertiginosa, superiore a quella della luce ma, passandovi accanto, vi inviano uno sguardo del quale vi ricorderete per tutta l’eternità, uno sguardo che vi guarisce, vi illumina e vi salva. Nulla al mondo può eguagliare uno di quegli sguardi. Quello è il vero linguaggio col quale si esprime il Cielo.

In futuro gli uomini comunicheranno soltanto con gli occhi, in quanto la bocca non è ancora capace di esprimere tutti i sentimenti sottili. Immaginate che, passando per la strada, incontriate certe persone che vi inviano ognuna uno sguardo puro, sincero e luminoso: avreste l’impressione di trovarvi nel Regno di Dio. Se foste disperato guarireste, resuscitereste immediatamente in virtù di quegli sguardi così pieni di fiducia. L’esperienza vi avrà certamente già fatto comprendere la potenza dello sguardo. proprio un peccato che abbiate fatto soprattutto l’esperienza di sguardi che vi hanno turbato o ferito.

Ora fermiamoci un momento e per qualche minuto; ognuno di voi si sforzi di inviare a tutte le creature della terra degli sguardi di luce e d’amore...

Colui che non sa controllare il suo sguardo non può essere accettato in una Scuola iniziatica. Se si sprigionano inconsciamente, giorno per giorno, delle forze negative, come si potrà sperare di ricevere dal Cielo le più grandi rivelazioni? I veri discepoli della Scienza divina sono capaci di inviare il loro sguardo e il loro saluto agli esseri luminosi del mondo visibile e del mondo invisibile. Essi sanno trasmettere ogni giorno un saluto a quegli esseri, dai quali ricevono in cambio il loro; così si sentono sempre più forti e illuminati.

 

Tutto è nello sguardo

 

Io come luce sono venuto nel mondo,

perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre

 

Giovanni 12, 46

 

Continuiamo con le parole di Mikhael Aivanhov: Tutti i drammi degli esseri umani derivano dal fatto che essi non sanno come guardare. Provate attrazione per le donne o per gli uomini e lottate, lottate senza mai riuscire a vincere, perché non sapete come lottare; anzi, vi turbate perché credevate di essere abbastanza forti per fronteggiare la situazione. Ed ecco che entra in campo l’orgoglio, la presunzione.., perché con che cosa vincereste altrimenti? Si crede di poter superare ogni forza contraria e se ne esce sempre stroncati, sempre a terra.

In una scuola iniziatica il discepolo apprende che, per vincere, deve unirsi a una forza superiore che lotterà al suo posto. Facciamo un esempio. Volete sfuggire alla seduzione di una ragazza carina che sta dinanzi a voi, poco vestita, un po’ provocante. Se contate solamente sulle vostre forze, più lottate, più vorreste gettarvi su di lei. Se, invece, saprete guardarla vedendo in lei un aspetto della Madre Divina, non soltanto non soccomberete mai alla tentazione, ma vi eleverete moltissimo e rimarrete giorni interi in uno stato di meraviglia, di poesia. Di fronte a ogni ragazza, di fronte a ogni donna, pensate che è la Madre Divina che vi fa l’onore di presentarsi dinanzi a voi, che voi siete dinanzi a una delle sue manifestazioni: il suo volto, il suo sguardo, il suo sorriso... e ringraziatela. In questo modo, anziché costituire delle tentazioni, tutte le figlie della Madre Divina vi apporteranno un arricchimento indescrivibile. Ovunque andrete, sentirete che la terra è popolata di creature che esistono per farvi gioire, per far espandere la vostra coscienza.

Poiché non sanno guardare, le persone sono vittime dei loro appetiti e delle loro debolezze, destinate ad ammalarsi. Lottare, sempre lottare? No, si deve soltanto saper guardare; il segreto è tutto qui. E se siete una donna e vi sentite continuamente attratta da un uomo, nemmeno voi dovete tormentarvi, ma guardarlo come manifestazione del Padre Celeste: il Suo splendore, la Sua intelligenza, la Sua forza; a quel punto non ci saranno più tentazioni, più pericoli né abissi. Che cosa non si è scritto su tale argomento! Semplicemente perché non si avevano le conoscenze iniziatiche che avrebbero offerto un modo corretto di considerare le cose.

Naturalmente, talvolta si incontrano dei miseri aspetti del Padre Celeste, degli ubriaconi per esempio, ma ciò non importa; dite a voi stessi: « Quello è un aspetto un po’ deformato, un po’ scadente, e lo lascerò per più tardi...». Che cosa volete, non è colpa del Padre Celeste; avrebbe voluto manifestarsi anche attraverso quell’uomo, ma quel poveretto Lo ha trascinato con sé in tutte le bettole, tanto che, alla fine, è stato abbandonato; volentieri si sarebbe occupato anche di lui, il Padre Celeste, ma... Talvolta si incontra pure una donna che nella sua furia vi lancia delle ingiurie; anche lei è un aspetto della Madre Divina. Certamente quella povera donna è fuori di sé; avrebbe dovuto riflettere sullo splendore della Madre Divina, ma non sapeva nulla al riguardo, e per di più non si è trovata nelle migliori condizioni, per cui si deve aver pietà di lei. Non è escluso che, in fondo, sia una brava donna, che abbia buon cuore e che, se le chiedeste un favore, farebbe per voi quello che non farebbe una ragazza carina.

Lavorate, dunque, col concetto che gli uomini e le donne sono i rappresentanti del Padre Celeste e della Madre Divina, e vedrete che gioia, che ricchezza e quale avanzamento! Anche a sua insaputa, ogni uomo, grazie alla sua struttura, alle sue emanazioni, ha il potere di unirsi al Padre Celeste. Dunque, tramite gli uomini, come attraverso un’apertura, una porta, andate a cercare il Padre Celeste, poiché è Lui, il solo, che contiene tutto, che è la perfezione. Tutti gli altri sono unicamente un aspetto e, anche se riuniste tutti gli uomini della terra, essi non potrebbero rappresentare esattamente ciò che è il Padre Celeste; ne darebbero un’idea estremamente pallida, estremamente insufficiente! Considerate quindi ogni uomo che incontrate come una porta aperta che vi permette di raggiungere il Padre Celeste e, dopo pochi minuti, lo avrete quasi dimenticato: soltanto il Padre Celeste rimarrà nella vostra mente. Non avete alcun bisogno di avvicinare questa persona e di fare la sua conoscenza: vi è servita solo per unirvi al Padre Celeste; siategliene grati e andate per la vostra strada.

E se fosse una ragazza adorabile, guardatela ed esprimete la vostra ammirazione come se foste di fronte alla Madre Divina. Perché, chi pensate abbia dato la bellezza a quella ragazza? Lei stessa? Se così fosse, si sarebbe fatta ancor più bella. Ora non può aggiungersi nemmeno un capello né accorciarsi o allungarsi di un millimetro il naso. Che cosa ne sa lei dell’alta matematica per dare al suo corpo quell’armonia, quelle proporzioni? Quella ragazza porta in sé le meraviglie che forse non ha fatto nulla per meritare. E’ dunque un’Intelligenza al di fuori di lei che gliele ha date. Allora, perché non estasiarsi dinanzi a quell’Intelligenza? Vedete, quando si ragiona bene si è sempre costretti ad andare a cercare l’autore, il creatore e dire: «Madre Divina, come hai fatto a fare una simile meraviglia? Quale intelligenza possiedi per creare delle forme così luminose, così pure, così espressive? Quanto ti ammiro! ». La ragazza intanto se ne sarà forse andata, ma non rimpiangetela, perché non è più lei che conta: essa è servita per proiettarvi fino a quell’essere da cui ha ricevuto tanta bellezza. Non è la ragazza che merita il vostro amore e la vostra considerazione né, a maggior ragione, vale la pena che, per causa sua, siate turbato o infelice, e roviniate la vostra esistenza.

Cercate di comprendere, miei cari fratelli e sorelle, come le debolezze, le anomalie, le seduzioni e le cadute dipendano dal fatto che non si sa guardare. Ci si sofferma soltanto sulla ragazza, sul ragazzo, ci si sofferma sul corpo fisico e non si va oltre. Naturalmente, stando così le cose, come pensate di fuggire? Delle forze straordinarie vi hanno catturato e, quand’è così, non c’è più nulla da fare.

Non avevate mai pensato in questi termini, vero? Ma io, come ho fatto a scoprire queste verità? E quante altre verità ho trovato, se sapeste!... Ma come dirvele?... Non siete pronti, e nemmeno ciò che vi ho detto ora sarà da voi compreso, afferrato e praticato. Se ne avete capito una piccola parte è già molto. Coloro che vengono qui non conoscono il valore di ciò che potrebbero imparare per trasformare la loro esistenza. Tutto sembra lontano, impossibile, irrealizzabile.

So che è difficile, ma provate comunque a comprendere, ed avrete una chiave nelle vostre mani. In caso contrario, continuerete a impantanarvi dicendo: «Non ci riesco...». In effetti non ci riuscirete mai, perché non vi sarete mai sforzati di comprendere ciò che vi si rivela. Imparate dunque a guardare. Io conosco la tragedia di molte famiglie: ora è il marito che inganna la moglie, ora è la moglie che inganna il marito. Tutti vivono tra le menzogne. Ma se sapessero come guardarsi, entrambi si sentirebbero forti e felici.

 

Lo sguardo del Signore

 

Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto

 

Giovanni 19, 37

 

Le seguenti parole di Giovanni Paolo II ci aiutano a comprendere lo sguardo dell’Amore: Vi auguro di sperimentare, dopo il discernimento dei problemi essenziali ed importanti per la vostra giovinezza, per il progetto di tutta la vita che è davanti a voi, ciò di cui parla il Vangelo: «Gesù, fissatolo, lo amò». Vi auguro di sperimentare una sguardo così! Vi auguro di sperimentare la verità che egli, il Cristo, vi guarda con amore!

Egli guarda con amore ogni uomo. Il Vangelo lo conferma ad ogni passo. Si può anche dire che in questo «sguardo amorevole» di Cristo sia contenuto quasi il riassunto e la sintesi di tutta la Buona Novella. Se cerchiamo l'inizio di questo sguardo, occorre che torniamo indietro al Libro della Genesi, a quell'istante in cui, dopo la creazione dell'uomo «maschio e femmina», Dio vide che «era cosa molto buona» (Gen 1,31). Questo primissimo sguardo del Creatore si rispecchia nello sguardo di Cristo, che accompagna la conversazione col giovane del Vangelo.

Sappiamo che Cristo confermerà e sigillerà questo sguardo col sacrificio redentivo della Croce, poiché proprio per mezzo di questo sacrificio quello «sguardo» raggiunse una particolare profondità di amore. In esso è contenuta una tale affermazione dell'uomo e dell'umanità, della quale solo egli è capace, solo Cristo Redentore e Sposo. Egli solo «sa quello che c'è in ogni uomo» (cfr. Gv 2,25): conosce la sua debolezza, ma conosce anche e soprattutto la sua dignità.

Auguro a ciascuno e a ciascuna di voi di scoprire questo sguardo di Cristo e di sperimentarlo fino in fondo. Non so in quale momento della vita. Penso che ciò avverrà quando ce ne sarà più bisogno: forse nella sofferenza, forse insieme con la testimonianza di una coscienza pura, come nel caso di quel giovane del Vangelo, o forse proprio in una situazione opposta: insieme col senso di colpa, col rimorso di coscienza. Cristo, infatti, guardò anche Pietro nell'ora della sua caduta, quando egli ebbe rinnegato tre volte il suo Maestro (cfr. Lc 22,61).

E' necessario all'uomo questo sguardo amorevole: è a lui necessaria la consapevolezza di essere amato, di essere amato eternamente e scelto dall'eternità (cfr. Ef 1,4). Al tempo stesso, questo eterno amore di elezione divina accompagna l'uomo durante la vita come lo sguardo d'amore di Cristo. E forse massimamente nel momento della prova, dell'umiliazione, della persecuzione, della sconfitta, allorché la nostra umanità viene quasi cancellata agli occhi degli uomini, oltraggiata e calpestata: allora la consapevolezza che il Padre ci ha da sempre amati nel suo Figlio, che il Cristo ama ognuno e sempre, diventa un fermo punto di sostegno per tutta la nostra esistenza umana. Quando tutto si pronuncia in favore del dubbio su se stessi e sul senso della propria vita, allora questo sguardo di Cristo, cioè la consapevolezza dell'amore che in lui si è dimostrato più potente di ogni male e di ogni distruzione, questa consapevolezza ci permette di sopravvivere.

Vi auguro, dunque, di sperimentare ciò che sperimentò il giovane del Vangelo: «Gesù, fissatolo, lo amò».

 

Un volto splendido come il sole

 

Io sono la luce del mondo; chi segue me,

non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita

 

Giovanni 8, 12

 

« E apparve trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole » (Mt 17, 2). La scena evangelica della trasfigurazione di Cristo, nella quale i tre apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni appaiono come rapiti dalla bellezza del Redentore, può essere assunta ad icona della contemplazione cristiana. Fissare gli occhi sul volto di Cristo, riconoscerne il mistero nel cammino ordinario e doloroso della sua umanità, fino a coglierne il fulgore divino definitivamente manifestato nel Risorto glorificato alla destra del Padre, è il compito di ogni discepolo di Cristo; è quindi anche compito nostro. Contemplando questo volto ci apriamo ad accogliere il mistero della vita trinitaria, per sperimentare sempre nuovamente l'amore del Padre e godere della gioia dello Spirito Santo. Si realizza così anche per noi la parola di san Paolo: « Riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito del Signore » (2 Cor 3, 18). 

 

Lo sguardo di Maria

 

Quando il primo  raggio di luce solare colpisce il corpo, è come uno sguardo d’amore,

porta con sé tepore armonico che si rispecchia sulla pelle, illuminando gli occhi di felicità.

 

Antonio Bigliardi

 

Continuiamo con le parole di Giovanni Paolo II: La contemplazione di Cristo ha in Maria il suo modello insuperabile. Il volto del Figlio le appartiene a titolo speciale. È nel suo grembo che si è plasmato, prendendo da Lei anche un'umana somiglianza che evoca un'intimità spirituale certo ancora più grande. Alla contemplazione del volto di Cristo nessuno si è dedicato con altrettanta assiduità di Maria. Gli occhi del suo cuore si concentrano in qualche modo su di Lui già nell'Annunciazione, quando lo concepisce per opera dello Spirito Santo; nei mesi successivi comincia a sentirne la presenza e a presagirne i lineamenti. Quando finalmente lo dà alla luce a Betlemme, anche i suoi occhi di carne si portano teneramente sul volto del Figlio, mentre lo avvolge in fasce e lo depone nella mangiatoia (cfr Lc 2, 7).

Da allora il suo sguardo, sempre ricco di adorante stupore, non si staccherà più da Lui. Sarà talora uno sguardo interrogativo, come nell'episodio dello smarrimento nel tempio: « Figlio, perché ci hai fatto così? » (Lc 2, 48); sarà in ogni caso uno sguardo penetrante, capace di leggere nell'intimo di Gesù, fino a percepirne i sentimenti nascosti e a indovinarne le scelte, come a Cana (cfr Gv 2, 5); altre volte sarà uno sguardo addolorato, soprattutto sotto la croce, dove sarà ancora, in certo senso, lo sguardo della 'partoriente', giacché Maria non si limiterà a condividere la passione e la morte dell'Unigenito, ma accoglierà il nuovo figlio a Lei consegnato nel discepolo prediletto (cfr Gv 19, 26-27); nel mattino di Pasqua sarà uno sguardo radioso per la gioia della risurrezione e, infine, uno sguardo ardente per l'effusione dello Spirito nel giorno di Pentecoste (cfr At 1, 14).

 

Sollevate lo sguardo

 

Non dimenticate mai che l’essenziale è

saper accendere la luce in voi!

 

Mikhael Aivanhov

 

Nel profondo del cuore e in ogni singolo fiore, nel punto e nell’immensità, è possibile ammirare il volto splendente della vita, visibile in ogni atto d’amore che solca le distanze e il tempo nell’unità che nulla è in grado di separare e il cui sguardo ci dice: Io ti amo!

Così sollevate lo sguardo verso la luce pura ed infinita che vi circonda dovunque e vi penetra, e i vostri occhi saranno radiosi e belli, colmi di gioia, come il vostro cuore quando riceve l’amore.

E Tu, fermati un istante per orientarti sul tuo cammino.

Osserva da tutti i lati, con uno sguardo spirituale, fin dove la vista della tua comprensione può arrivare.

Tutte le possibilità sono in te, se tu sai innalzare il tuo sguardo franco e puro verso un ideale nobile e bello.

Tutte le possibilità sono in te, se tu sai veramente amare.

Che lo sguardo di Dio accompagni sempre i vostri passi sulla strada della Vita.

In ogni creatura sappiate riconoscere il volto di Dio.

 

 






 

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Per CONTATTI: antoniob64@libero.it



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